La Lituania fa un primo passo verso la legalizzazione della cannabis terapeutica

Cannabis terapeutica – foto d’archivio (Fonte: Flickr)

Il parlamento lituano ha votato quasi all’unanimità a favore di una modifica legislativa che potrebbe portare alla legalizzazione della cannabis terapeutica e addirittura aprire le porte all’uso terapeutico di altre droghe attualmente proibite.

Il 4 novembre, i membri del parlamento lituano, il Seimas, hanno votato al fine di proporre una modifica alla politica antidroga del paese. Il progetto di risoluzione legislativa, proposto dal parlamentare Mykolas Majauskas il 9 di novembre, potrebbe autorizzare l’uso della cannabis per scopi terapeutici. Majauskas, membro del partito conservatore Unione della Patria, ha dichiarato che la proposta è necessaria per “permettere alle persone gravemente malate di curarsi con la cannabis medica”. Ha inoltre sottolineato l'esigenza di ampliare l'accesso alla cannabis terapeutica ai pazienti che fanno uso “quotidiano di morfina [e] farmaci a base di oppiacei, quando [invece] potrebbero assumere farmaci a base di cannabis che risultano molto meno nocivi”.

Majauskas ha dichiarato che “è la prima volta che la decisione su una questione così delicata gode di un ampio sostegno politico e dell'opinione pubblica”. Di fatto, alla votazioni del 14 novembre, 92 membri del Seimas hanno appoggiato la proposta, si è verificata solo un'astensione e nessun voto contrario.

Attualmente, la cannabis figura tra le droghe appartenenti alla Lista I, la categoria più alta nella classificazione delle droghe secondo la legge lituana sui narcotici (la legge sul controllo delle sostanze stupefacenti e psicotrope). Ciò significa che la cannabis è “proibita per uso medico perché porta a conseguenze dannose per la salute umana”. La proposta  mira a rimuovere il divieto automatico dell'uso terapeutico di tutte le droghe appartenenti alla Lista I – incluse l'eroina, l'MDMA, e la psilocibina – piuttosto che limitarsi a spostare la cannabis a una categoria più bassa. In caso di approvazione, l'emendamento consentirà pertanto l'uso terapeutico di tutte le droghe appartenenti alla categoria, a condizione che passino rigorosi esami di sicurezza ed efficacia.

Agnė Širinskienė, presidentessa del Comitato per la Sanità Pubblica del Seimas, e membro del partito al governo Unione dei Contadini e dei Verdi (LVŽS) – a cui si oppone il partito di Majauskas – ha espresso il proprio sostegno a favore dell'emendamento in seguito al voto del 14 novembre: “Credo che riusciremo ad assicurare ai pazienti lituani farmaci ricavati da tutte le droghe [della Lista I] sicuri e basati su prove scientifiche,” ha dichiarato Širinskienė.

Affinché la modifica legislativa abbia luogo, il Seimas deve approvare l'emendamento in sessione plenaria il 12 dicembre. Inoltre, sarà necessaria l'approvazione da parte del Ministro della Sanità, Aurėlijus Veryga, membro del LVŽS. All'inizio dell'anno, Veryga aveva appoggiato la depenalizzazione del possesso e uso della cannabis, mostrandosi a favore di un approccio orientato alla terapia delle persone dipendenti da droghe piuttosto che alla punizione. Quando gli è stato chiesto di esprimere la propria posizione sul tema della cannabis terapeutica, aveva liquidato la questione definendola “non di primaria importanza”, ma in seguito ha aggiunto, “se in futuro verrà stabilito di legalizzare [la cannabis] per scopi terapeutici, bisognerà mettere in atto un meccanismo chiaro e rigoroso per prevenire qualsiasi forma di abuso”.

Attualmente, il possesso di cannabis costituisce reato, e il possesso di una piccola quantità può teoricamente portare a una sentenza di due anni di reclusione. In realtà, pene così severe non vengono imposte per il possesso di piccole quantità, tuttavia vengono applicate brevi condanne, multe e altri tipi di misure punitive. La coltivazione, anche se per uso personale, può portare fino a cinque anni di detenzione. L'uso ricreativo della cannabis continua a essere prevalente in Lituania, con circa un giovane su venti (tra i 15 e i 34 anni) che dichiara di aver fatto uso di cannabis nell'ultimo anno, secondo l'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze.

Se l'emendamento proposto dovesse venire approvato dal Seimas e dal Ministro della Sanità, entrerebbe in vigore nel 2019. Tuttavia, Mykolas Majauskas, fiducioso nel successo della sua proposta, ha proposto di anticipare la data.