Lungo le rotte della cocaina

Mappa interattiva delle vie di traffico di cocaina in Europa. Interagisci con la mappa dell’Osservatorio europeo.

La cocaina viene introdotta in Europa con vari mezzi e attraverso svariate rotte, ma la crescita in macrotraffico attraverso l’utilizzo di container per il trasporto marittimo si prospetta come una delle maggiori sfide per le forze dell’ordine.

 

La cocaina è lo stimolante illegale più popolare in Europa: ogni anno in Europa vengono consumati circa 91 tonnellate di cocaina. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) stima che l’economia illecita della cocaina in Europa generi sui 5,7 miliardi di euro. Secondo il loro ultimo report pubblicato a giugno, European Drug Report 2019, la cocaina è diventata ancor più ampiamente disponibile.

Nel 2018 il numero di sequestri di sostanze ha raggiunto livelli record, così come la quantità di cocaina sequestrata, a oggi la droga più confiscata in Europa dopo la cannabis. Nel 2017 sono state riportate oltre 104,000 confische di cocaina in Europa (98,000 nel 2016), per un totale di 140,4 tonnellate, circa il doppio della quantità confiscata nel 2016 (70,9 tonnellate). Il prezzo al dettaglio della sostanza è rimasto stabile.

Circa 2,6 milioni di giovani adulti (tra i 15 e i 34 anni) hanno usato cocaina nell’ultimo anno, seconda una stima del 2017. Uno studio recente sui residui di droga negli impianti comunali delle acque reflue ha rivelato aumenti, tra il 2017 e il 2018, dei metaboliti della cocaina in 22 delle 38 città con dati per questo periodo, confermando così la crescita del trend già riportata nel 2017. Nel 2018, i livelli più alti di resui, standardizzati su 1000 persone al giorno, sono stati registrati nelle città di Belgio, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito.

 

Come viene trasportata la cocaina in Europa?

 

Gran parte della cocaina viene trasportata in Europa dal Sud America, dai paesi produttori Colombia, Perù e Bolivia tramite i porti marittimi di Brasile, Ecuador e Venezuela. Ci sono due aree di transito primarie per il traffico di cocaina in Europa: i Caraibi, dove Repubblica Dominicana e Jamaica fungono da snodi principali del traffico; e l’Africa occidentale, comprese le isola poco a largo della costa africana Capo Verde, Madeira e le Canarie. Dall’Africa occidentale, la cocaina viene trasportata in Europa via aria, via mare e via terra. Il trasporto di cocaina attraverso i paesi del Nord Africa sfrutta gli stessi canali e rotte stabiliti per il traffico di hashish.

La cocaina viene introdotta solitamente tramite Spagna e Portogallo a sud e attraverso i porti di Belgio e Olanda al nord, da dove viene ridistribuita a tutto il mercato europeo. Esperti stimano che, nel 2014, i paesi Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Italia hanno consumato quattro quinti di tutta la cocaina d’Europa. Sequestri di grandi quantitativi di cocaina mostrano un’altra grande regione di ingresso per la cocaina – il sud-est Europeo, dove i “cartelli balcanici” si dedicano al trasporto di cocaina e eroina. Nella regione balcanica, l’Albania è uno dei paesi di spicco per il narcotraffico in Europa. Il quotidiano britannico The Independent lo ha definito “la Colombia d’Europa”, data la reputazione delle gang albanesi come rinomati trafficanti di successo, specialmente di eroina, cocaina e cannabis.

Rappresentanti delle forze dell’ordine europee e statunitensi ritengono che l’Albanis sia uno dei produttori principali di cannabis e un punto chiave per il traffico di cocaina e eroina in Europa. Le stime degli esperti, basate sul prezzo delle droghe confiscate, calcolano un profitto superiore ai 4 miliardi di dollari – il che equivale circa alla metà del PIL dell’Albania – per quanto riguarda il solo traffico di cannabis. Alcune maggiori rotte per il traffico si trovano da una parte all’altra della capitale, Tirana, così come nei grandi porti di Durres e Vlore. Qui solitamente la cocaina arriva all’interno di casse, assieme a banane e olio di palma tra le altre cose, su navi provenienti dal Sud America. A febbraio 2018, le autorià albanesi hanno intercettato 613 chilogrammi di cocaina all’interno di casse di banane.

Nel Nord Europa, la cocaina viene introdotta anche tramite la Russia e principalmente dal porto di San Pietroburgo. Anche qua arriva dall’America latina. A giugno 2019, la polizia russa ha confiscato nel porto 400kg di cocaina provenienti dall’Ecuador. “Novye Izvestiya” riporta che il porto di San Pietroburgo è stato uno dei punti principali di transito per il traffico di droghe dal Sud America all’Europa per molti anni.

Secondo quanto narrato dal Dr. Aksel Klein, esperto del Cocaine Route Program, a Vice, è alquanto comune per i trafficanti cambiare metodi di traffico e canali di distribuzione. “Stiamo assistendo a un aumento dei carichi destinati ai paesi balcanici, come quelli per il porto greco di Pireo, dove i contrabbandieri approfittano del deterioramento delle forze dell’ordine; così come in Turchia, Montenegro e Albania”.

Questa diversificazione è possibile a causa del declino in prestigio dei cartelli colombiani. Oggi, coloro interessati al contrabbando di droga in Europa possono più semplicemente acquistare la sostanza in Colombia e trasportarla attraverso confini nazionali. Il Dr. Klein illustra inoltre il recente fenomeno di produzione di massa di cocaina in laboratori locali europei, sparpagliati tra Spagna, Portogallo e Polonia. Chimici del luogo estraggono la cocaina da oggetti dall’aspetto innocuo come bancali di legno o bottiglie d’alcol contenenti tracce della sostanza.